mercoledì 7 novembre 2012

Guidonia: la subsidenza non si ferma. Per i geologi si rischia la catastrofe. Ma i radicali avanzano risposte politiche concrete e di 'conversione ecologica' delle aziende di travertino.

Dichiarazione di Enrico Salvatori, membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani e punto di riferimento dei 'Radicali nelle città del nord est romano' Si è appena concluso a Roma l'XI Congresso di Radicali Italiani che ha visto approvare a larga maggioranza una mozione particolare, prima firma Enrico Salvatori, per imporre regole certe su scala nazionale e favorire la conversione ecologica delle attività di cava e torbiera. La mozione, elaborata grazie anche ai dati sulle attività di cava di Legambiente, nasce come risposta politica al dissesto idrogeologico della Piana dei travertini di Guidonia e di Tivoli, ma impegna il movimento su territorio nazionale a favorire l'adeguamento dei canoni di concessione alla realtà anglosassone che prevede una tassazione del 20% sulle attività di estrazione, contro lo 0% di Regioni come la Calabria o il 4% di altre Regioni italiane, che hanno comunque entrate ridicole rispetto al volume d'affari del settore. Nel Lazio il rapporto tra le entrate degli enti pubblici e il guadagno delle aziende è infatti di 1 a 40. Il Regno Unito -paese storicamente liberista -, ha introdotto nell'Aprile del 2002 l'imposta sull'estrazione di sabbia e ghiaia da cava (Aggregate Levy), corrispondente al 20% del prezzo medio di mercato, per porre un freno all'aggressione ambientale e favorire un settore innovativo come quello del recupero degli interti, che tra l'altro, favorisce più occupazione. Adattando i canoni di concessione italiani alla realtà anglosassone ,arriveremmo infatti ad un'entrata totale di circa 570 milioni di euro, più di 10 volte di quello che viene incassato effettivamente con le attuali tariffe; E' questa quindi l-nello specifico- l'unica risposta politica al dissesto idrogeologico di Guidonia e Tivoli. Mentre apprendiamo dalla rassegna stampa locale, che i sindaci del nord est romano si apprestano infatti a chiedere al Governo di decretare l'ennesimo Stato di Emergenza, magari per spendere altri 60 milioni di euro nella ristrutturazione delle abitazioni colpite dal dissesto, i radicali avanzano l'unica risposta politica e di 'conversione aziendale' concreta, per porre fine allo sfruttamento delle risorse ad opera delle 80 aziende di travertino e delle acque termali che secondo tutti gli studi geologici, di parte e non, sono i responsabili dell'ormai non più recuperabile disastro ambientale del nord est laziale. Il link alla mozione http://www.radicali.it/contenuto/mozioni-particolari-ed-emendamenti-xi-congresso-2012

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