mercoledì 21 novembre 2012

Marcellina (Roma) rischia di sprofondare. I cittadini non lo sanno. In esclusiva la mappa geologica con le zone a 'grave rischio'

Di seguito, a disposizione delle agenzie di stampa, pubblichiamo il testo integrale di un'inchiesta realizzata da Enrico Salvatori, membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani A Marcellina (Roma) ci si prepara ad una grande opera di edilizia pubblica. Sono in progetto 20 nuovi alloggi Ater per una spesa pari a 2 milioni di euro. Si continua a costruire quindi, nonostante il territorio sia a grave rischio sprofondamenti -con conseguente crollo di edifici- in almeno 11 aree del centro abitato. Nel palazzo di via Cesare Battisti però, le analisi e le indicazioni degli scienziati sui casi di sinkhole -il nome tecnico degli sprofondamenti- sono scomparse. Ad una rischiesta di accesso agli atti di chi scrive infatti, i tecnici comunali, costretti a lavorare in stanze strette come tuguri, sono riusciti a tirar fuori dalle cartacce soltanto una relazione geologica generale che risale al 1986, quando il fenomeno di sprofondamento catastrofico non era ancora conosciuto nè dagli scienziati, tantomeno dagli abitanti del piccolo paese della Campagna romana. Ma la mattina del 25 Gennaio del 2001, nella piana di Pozzo Grande a Marcellina, a pochi chilometri dalle prime abitazioni, si è aperta una voragine improvvisa profonda circa 15 metri -ora in parte colmata di acqua- e larga 40. Immediatamente la zona viene monitorata e studiata da scienziati e geologi di ogni ordine e dipartimento. Il sinkhole di Marcellina (Roma), insieme a quello di Gissi (Chieti) -dove si era verificato un dissesto analogo- diventa un caso unico in Italia, 'straordinario', da portare nelle Università come esempio negativo di ignoranza e malagestione del territorio. I Geologi Di Filippo e Di Nezza, nella relazione "Marcellina e Gissi, origine naturale e antropica dei sinkhole (2009)" scrivono infatti: "...la veloce antropizzazione in questa parte della Campagna romana, negli ultimi decenni, ha portato alla trasformazione e alla denaturalizzazione del territorio senza considerare minimamente le conseguenze che avrebbero generato le incaute carenze di informazioni del territorio(...) Un primo segnale di questo disequilibrio è avvenuto a Pozzo Grande, Marcellina (Roma)(...) La sconsideratezza dell'uomo, potrà portare al ripetersi di tali fenomeni, in quanto le condizioni di sprofondamento persistono e i processi di edificazione continuano sempre più incessanti..." Un debito politico quindi, di disciplina urbanistica, che come tutti i deficit di regole, rischiano di trascinarsi dietro una strage di vite umane. Per non contare l'enorme spesa pubblica che verrebbe impegnata per la messa in sicurezza degli edifici, una volta crollati o danneggiati. Ma ancora una volta, il giudizio dei geologi è 'severo' con chi aveva l'obbligo di regolamentare le edificazioni e le previsioni sono 'allarmanti' : "...per quanto riguarda l'abitato di Marcellina è l'uomo stesso che, con l'incauta gestione del territorio, quanto mai attuale, ha creato quelle condizioni per le formazioni a rischio sinkhole(...) In particolare per quest'ultima area, i corsi d'acqua a carattere torrentizio, che nascono sui Monti Lucretili da sorgenti poste intorno ai mille metri di quota, dopo un percorso di alcuni chilometri, anche 6-7km, arrivano alle pendici dei rilievi intorno a 180-200 metri di quota. Questi torrenti per decenni non hanno portato acqua , che scorreva nell'alveo naturale al di sotto della tubazione, dopo una pioggia di diversi giorni, può diventare completamente saturo, anche in seguito di un aumento delle precipitazioni e ,pertanto, provocare una sovrapposizione del corso torrentizio interrato ed intubato nel centro abitato. Marcellina, piana di Pozzo Grande. E' già avvenuto nel 2001 e potrebbe avvenire in seguito" Gran parte del territorio italiano, però , sembra appunto essere interessato da tali fenomeni. Soprattutto appare evidente che in molti casi -non dolosi- sia la scarsa conoscenza dell'ambiente e delle condizioni geologiche del sottosuolo a crearne le condizioni. L'effetto del tombamento negli anni '40 di un vecchio canale di deflusso delle acque proveniente dalle montagne, ha creato nella zona di Pozzo Grande, un acquifero sotterraneo che lentamente ha fatto sprofondare il terreno. Viene da chiedersi se prima di recepire il "piano casa" o altri strumenti di cementificazione inconsapevole, le amministrazioni locali dovrebbero, di concerto con le Regioni, studiare dei piani di 'messa in sicurezza' degli abitati e , magari, di rottamazione edilizia. Ma nel caso specifico di Marcellina, queste zone a rischio sprofondamento quante e quali sono ? Trovate la carta sconosciuta dai cittadini e 'scomparsa' dalle stanze del Comune, in fondo alla pagina. 'Maldicenti' sostengono che qualcuno l'abbia 'occultata', per semplificare autorizzazioni e procedure in un paese che continua a svilupparsi a 'macchia di leopardo'. Sta di fatto che questo tipo di documenti, come tutti gli atti pubblici, dovrebbero essere, soprattutto in situazioni di emergenza come quella appena raccontata, pubblicizzati e a disposizione di ognuno. Le aree a rischio sinkhole sono state evidenziate in blu e in blu più scuro dove il rischio risulta più elevato. *Adattamento Carta di ubicazione aree a rischio sinkhole al Piano regolatore a cura di Alessandro Bruccoleri. Il caso di Sinkhole nella piana di Pozzo Grande, Marcellina 2001

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