martedì 9 ottobre 2012

Regione Lazio: su Guidonia e Tivoli pesa un grave debito economico ecologico e politico

Dichiarazione di Enrico Salvatori, membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani e punto di riferimento dei Radicali nella Provincia di Roma La Regione si scioglie, se ne va. Ma i debiti restano. E ai cittadini Polverini e Co. fanno marameo. Basta farsi un giro a venti chilometri da Roma, a Guidonia, la città dell'aria, per fotografare uno dei più scottanti casi di dissesto economico, ecologico e politico che l'ente si porta a casa. Era il Febbraio del 2007, quando il CERI – Centro di Ricerca per la Previsione, Prevenzione e Controllo dei Rischi Geologici- in seguito ai cedimenti strutturali di abitazioni, fabbricati chiese e strade, ed alle oscillazioni della falda nei comuni di Guidonia e Tivoli, dichiarava in un documento inquietante che nei comuni di Guidonia e Tivoli ci si trovava in una "situazione di criticità tale da imporre l'assunzione di provvedimenti urgenti ed indispensabili per la tutela della pubblica e privata incolumita". Per concludere spiegando chiaramente, in perfetta sintonia con uno studio di due anni prima del prof. Nolasco, che le cause del dissesto idrogeologico non erano da ricondurre a cambiamenti naturali, ma ad un consumo scellerato e pericoloso delle risorse ambientali, da parte di società che sfruttano le Acque sante e il Travertino romano. Guidonia è infatti il più grande centro di produzione e coltivazione delle cave di travertino nel Lazio, con 80 aziende circa che si occupano della coltivazione, della lavorazione e dell'esportazione della roccia calcarea famosa in tutto il mondo. Se nel Lazio il fatturato complessivo delle imprese di escavazione è di 350 milioni di euro – pari al 3% del Pil del Lazio- solo Guidonia e Tivoli raggiungono i 220 Milioni di euro. La Regione Lazio, in vent'anni, mai si è presa l'onere di governare questo problema. Anzi, prima ha "sgovernato" le attività di estrazione approvando proroghe prorogabili, poi scaricando nelle mani dei sindaci le responsabilità di concessione delle varie autorizzazioni -in un territorio che in passato, tra l'altro, è stato protagonista di conflitti d'interesse agghiaccianti. Ora i cittadini sono sul piede di guerra. Quasi 200 famiglie aspettano i contributi "smarriti nelle stanze della Regione e del Comune" per tornare a vivere in sicurezza nelle loro abitazioni, dopo che la Regione aveva dichiarato lo stato di calamità e Berlusconi, l'ennesimo Stato di Emergenza Nazionale. Ne parleremo il 12, 13 e 14 ottobre presso la sede di via Torre Argentina durante i lavori del Comitato nazionale di Radicali Italiani, con Emma Bonino, Marco Pannella e gli altri militanti e dirigenti radicali. Ne parleremo inserendo la questione nel dibattito generale, per trovare delle soluzioni di Governo a quello che forse è il più grande debito economico, ecologico e politico che la regione si porta a casa.

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